Storia di terra, di olive, di Calabria…

E venne il tempo delle olive, delle reti stese, della cernitura, della riapertura dei frantoi…

Da ormai quasi cinque anni il mio autunno è scandito dalla raccolta delle olive, una settimana in cui il tempo, i pensieri, la testa si fermano per concentrare tutte le forze in questo umile lavoro contadino che ho sempre visto con grande bellezza ed ammirazione quando lo faceva mio nonno e che continuo a guardare con gli stessi occhi nonostante la fatica ed il cedimento corporeo che a fine giornata ti avvolge ma non ti abbatte.

Mi sono abbattuta quando nonno è morto, pensavo che tutti quei profumi e sapori con cui mi aveva cresciuta non gli avrei più sentiti o provati.

Fortunatamente mio padre ha deciso di continuare tutto questo e gli sono grata; io con lui e con mia madre continuiamo con questa tradizione di famiglia impegnandoci in prima persona affinché il lavoro di chi ci ha preceduto non vada perso e che questa storia possa avere continuità seppur con nuovi protagonisti.

Sulle olive sto imparando molto in questi anni, cerco sempre di capire come stanno, le ricopro di attenzioni come se fossero un membro vero e proprio della famiglia ed in effetti lo sono; ogni giorno nelle sembianze di olio colorano la tavola ed insaporiscono le pietanze, in salamoia uno dei miei spuntini preferiti.

Perché raccontarti tutto questo? Per introdurre te che stai leggendo dentro una Calabria autentica, fatta di dinamiche familiari che creano prodotti meravigliosi, sono storie di cui abbiamo bisogno per creare legami, tutelare il territorio e far capire che sporcarsi le mani è sinonimo di purificarle.

Abbiamo bisogno di purezza di gesti…la raccolta delle olive è uno di questi.


Posted

in

by

Comments

Lascia un commento