Viaggio in Calabria. Istantanee di un amore perpetuo.

Cara amica mia finalmente sono qui con carta e penna tra le mani per raccontarti un po’ di me e del mio peregrinare in Calabria di cui hai piacere essere costantemente informata…questa volta però non voglio farti la solita lista della spesa con un elenco dettagliato dei luoghi visitati e delle coordinate per raggiungerli (per quello c’è Google 😉 ) , no, sarà la narrazione del viaggio, a modo mio, che al termine della lettura deciderai tu come classificare…voglio condividere dei momenti nell’attesa di poterli vivere insieme! Allora amica mia mettiamoci in viaggio insieme…

Per prima cosa qualsiasi racconto che si rispetti ha un bisogno di un titolo ed eccolo qua “Viaggio in Calabria. Istantanee di un amore perpetuo”. Tu che mi conosci bene saprai dare il giusto significato a ciascuna parola…

Ed arrivò il giorno della partenza, avevo una meta ma non un itinerario. Giunsi a Bovalino in un caldo pomeriggio di luglio e tra me e me pensavo “ragazza sei sulla costa Jonica calabrese dove il sole brilla fuori…ed anche dentro!” Le persone intorno a me sembrava avessero cancellato i mesi precedenti tuttavia c’era chi giustamente continuava a tenere le giuste cautele.

Gli edifici di Bovalino mandavano la mia vista in tilt, si passava dai 2 ai 5 piani senza criterio, la linea del paesaggio non era nitida, dovetti raggiungere il mare per rasserenare gli occhi.

Scelsi Bovalino in quanto da lì era tutto facilmente raggiungibile, un apostrofo rosa, se fosse il set di un romanzo, qui però il colore predominante era il rosso mattone delle case incompiute, delle speranze dei padri di non vedere partire i propri figli.

Respiravi l’atmosfera del mito anche solo leggendo un cartello stradale: Casignana, Locri, Gerace… Tutto era come la prima gita a Roma, dentro di me una bambina con il suo zainetto affamata di storie e di luoghi.

Venne il tempo di tornare ad aprire cassetti ed una calda mattina di luglio la casa di Corrado Alvaro fu il primo che venne aperto. L’arrivo a San Luca fu un coro di voci di “Cu siti? E duva veniti? Trasiti che vi fazzu u cafè” Con un sorriso vennero soddisfatti tutti e la ricerca della dimora dell’illustre scrittore calabrese poteva continuare. Giunta a destinazione un forte senso del pudore mi attraversava, non era la soglia di una porta qualsiasi, era il principio della storia di chi qui era nato e cresciuto, colui che mi aveva dato la forza durante il lockdown con i suoi scritti.

Nei suoi libri avevo trovato “ritratti” di persone e di luoghi, l’occhio attento e rivelatore di Corrado Alvaro sul mondo che in quegli istanti ero riuscita a fare mio…

…CONTINUA

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